Commediografo francese. Figlio di un
lessicografo, studiò dapprima medicina, ma si dedicò presto al
teatro. I primi lavori furono respinti dai teatri (
La taverna degli
studenti, 1854); solo dopo il 1860 ottenne successo con
Le prime armi di
Figaro e
Le zampe di mosca. Da allora
S. fu per quasi un
cinquantennio il dominatore incontrastato della scena francese. Autore di spicco
della
comédie-vaudeville, scrisse numerose
vaudeville
(
La famiglia Benoiton,
1865;
Divorziamo!,
1880) e
satire politiche (
Le ganasce,
1862;
Rabagas,
1872).
Numerosi i drammi storici, di gusto melodrammatico, con inserti romanzeschi che
toglievano ogni “attualità” alla vicenda; ricordiamo
Patria! (1869), che Verdi vagheggiò di musicare,
L'odio
(1874), ferocemente antigiacobino,
Madame Sans-Gêne (1893).
L'ultima fase dell'attività del commediografo francese fu caratterizzata
da un effettismo scenico di pittoresca e magniloquente evidenza, mutuato in
parte dal teatro del
grand-guignol: così per
Tosca (1887),
Cleopatra (1890),
L'affare dei veleni (1907) (Parigi 1831 - Marly
1908).